Si è tenuto stamattina a Torino l’incontro informativo con i vertici di CNHI sul piano industriale 2020-2024 della divisione FPT, vale a dire motori e cambi.
Secondo quanto illustrato dall’Amministratore delegato di FPT, Annalisa Stupenengo, le evoluzioni di mercato portano verso propulsioni sempre più ecologicamente sostenibili e quindi anche FPT dovrà saper vincere la sfida delle trasformazioni produttive. Di conseguenza aumenteranno gli investimenti in ricerca e sviluppo, e proprio Torino deve diventare un polo di eccellenza delle nuove tecnologie.
La necessità di finanziare l’incremento degli investimenti implica a sua volta lo sforzo di diventare più competitivi: è questa la ragione fondamentale addotta dalla Direzione aziendale a riguardo delle riassegnazioni produttive previste dal piano industriale.
In particolare la decisone di cessare la produzione così detta off-road a Pregnana Milanese, è stata motivata con il fatto che tale scelta sarebbe l’unico modo di salvare quella produzione. Un elemento di debolezza fondamentale è stato individuato nel fatto che attualmente le produzioni di Pregnana devono essere spostate da Torino a Pregnana e poi riportate indietro.
Per quanto riguarda Torino, la Direzione aziendale ha chiarito che gli investimenti collegati all’elettrificazione riguarderanno non solo la parte motori, ma anche quella cambi, ponti e assali. Inoltre la produzione della batteria, nelle intenzioni, è rivolta non solo ai futuri motori elettrici o ibridi Iveco, ma anche a clienti esterni. Parte degli investimenti sarà comunque in processo, compresi quelli rivolti a superare i colli di bottiglia nella produzione del Nef.
Infine viene convalidato che il piano prevede la saturazione dello stabilimento di Torino, ma la conferma dei lavoratori somministrati resta tutta da verificare anche in base alle continue variazioni di mercato.
Per quanto riguarda Foggia, la Direzione aziendale ha dettagliato alcuni aspetti delle nuove allocazioni produttive e quindi della futura missione, utile a superare lo shock derivante dal fatto che dal 2021 FCA non acquisterà più i motori per il Ducato da CNHI, avendo deciso di produrli internamente. Le assegnazioni previste, compresa quella del nuovo motore, porteranno a una saturazione probabilmente di circa il 75%, per cui occorre proseguire nella ricerca di nuovi clienti.
Il problema più grave resta evidentemente la chiusura di Pregnana, per cui il sindacato ha chiesto di verificare la possibilità di trovare soluzioni industriali che ne scongiurino la cessazione. Il confronto proseguirà con gli incontri formativi degli altri settori, in attesa della convocazione ministeriale chiesta dal sindacato per riprendere il confronto negoziale vero e proprio.